Keine ende
di Fabio Rocco Oliva
Acquosi echi stillanti
Negli occhi del vetro.
Nuovamente verrà a scolpire la sua opera
L’ineluttabile vero del tempo,
quel vero tenuto in silenzio
celato tra tele e sipari.
Mostri della mente e del corpo
Accompagneranno in vortici
L’impeto che dipinse il nostro primigenio sodalizio.
E sordi e sobri volti al silenzio
Alla cecità e al timore,
saremo ancora bersaglio di Sisifo.
Impossibili come il timone in
verdepratoinstabile.
Così, solo l’unica tregua
Sembra assopirsi nel suo delitto
E risvegliarsi all’alba di nuovi
deserti.
Odorando di boschi lacerati.
In eterno, sempre di più,
dentro.
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